Il passato è una terra remota
a Giulia
no, non tra rossi papaveri
e fiordalisi come l’antica
col velo dentro al quadro
ma alta sugli stivali
nel terrazzo fumi,
e non mi guardi,
poi su gran verde stesa
quel tuo volto acceso,
e accesi gli occhi
così azzurri e persi,
sei la ninfa riversa
nell’attesa
e la tua bionda carne
m’invade e piega
passano innanzi agli occhi
le figure,
in altri tempi
e luoghi lontani
e persi, tu sotto la cascata
t’infradici i capelli
neri e sciolti
e mi sovrasti
chino sulla roccia
non conosci quei lampi,
non sai i tuoni,
Dicono che i soldati
salgono su lenti
dalla marina,
lei siede alla ringhiera
contro i bei vetri,
tu non ricordi il volto,
non sai la veste,
solo quelle ginocchia luminose
che appena intravedi
fra le trine
quando la casa cambi
o la dimora,
salgano le memorie
fitte alla gola,
e se tendi la mano
quasi le tocchi,
ma il muro che le cinge
è d’aria e vetro,
nessuna forza
lo può oltrepassare
il passato è una terra remota
magari non esiste,
non sai dove.

dicembre 2015
*
La pula
padre, ieri
ero tra edifici immensi,
immensi e fitti
e le persone come la pula
che alla battitura
si dissolve infinita
dentro l’aria,
e pensavo a te,
negli anni venti,
contadino-soldato mandato
là, nella Milano sconfinata
di macchine e calessi,
di vetrine rilucenti,
tu che il mare
non hai mai toccato,
lo intravedi appena
dal monte della Conserva
sulla Cesana alta,
così lontano,
non sai dove finisce l’acqua
e comincia il cielo,
e come te
m’aggiro
estraneo e perso
dentro il mondo nuovo
ma tu avevi vent’anni,
a Che’Spasso o Camorciano
t’aspetta una ragazza,
una da raccontargli
tutto del mondo nuovo,
un mondo da non credere
per chi sta nei campi
altri sono i miei anni,
come quelli dei vecchi
che sanno storie,
oggi le storie
i giovani le hanno
scritte su vetri
con la pelle confusi
dentro le mani
in un tempo remoto
ho guardato con te
la pula salire in aria,
ora la vedo
che dal fosso sconfina,
non la ferma il Catria
neppure il mare,
questi edifici immensi
attornia e stringe,
continua il suo cammino
e mai s’arresta
luglio 2019
*
L’antica casa
da tempo, madre,
vivo in terra straniera,
sì, un tempo c’è stato
di giochi e amori
nelle selve,
e prima, ancora prima,
la casa della madre
di tua madre
giù nel fosso,
dell’Antico che s’aggira
tra i noci lì davanti,
lì il tempo è eterno
come l’orizzonte,
sconfinato lo intravedi
dietro ai greppi
ora lo sai,
lo stradino che risale
fino alla Torre,
lì non s’arresta,
in altre, infinite strade
s’addentra e dilegua,
in ignote contrade
t’abbandona
sì, c’è stata anche
la radura di narcisi
e fanciulle luminose,
una sosta breve,
sempre insidiata
ora, sei sotto
un nuovo tetto
e un nuovo cielo,
Jacopo delicato
figlio che non cresce
e gli stai accanto,
ma tu hai nostalgia
per la prima casa,
per chi ti accompagnava
nello stradino
luglio 2018
*
Dentro il Presente
quale millennio scorre
per le strade, nei caffè della sera
ragazzi dai jeans strappati,
i volti così incerti
e luminosi,
voi che sedete intorno
ai lunghissimi tavoli
per i vostri eterni aperitivi,
chiedo come ad altri
a voi così simili e lontani
chiede un poeta antico e forestiero1?
anche questo è tempo
dove parlare d’alberi
appare un delitto2
perché su troppe stragi
comporta il silenzio?
forse, ma tra selve odorose
troppo tempo hai trascorso
e il loro verde sapore
t’è entrato per la gola
giù nel sangue,
una diversa era
ti ha abitato
mentre guardi il Carpegna
annuvolato, passi lento
tra ornelli e ginepri,
da forestiero cammini
dentro il Presente
luglio 2018
1. Si allude a Boris Pasternak.
2. È un chiaro riferimento a Bertolt Brecht.
Umberto Piersanti è nato ad Urbino nel 1941 e nella Università della sua città ha insegnato Sociologia della letteratura. Ha pubblicato numerose raccolte poetiche, tra cui La breve stagione (1967), I luoghi persi (1994), L’albero delle nebbie (2008), ed è anche autore di romanzi e opere di critica. Ha realizzato un lungometraggio, L’età breve (1969-70), tre film-poemi e quattro “rappresentazioni visive” su altrettanti poeti per la televisione. Le sue poesie sono apparse sulle principali riviste italiane e straniere, tra cui “Nuovi Argomenti”, “Paragone”, “il Verri”, “Poesia”, “Poetry”. In Spagna, nel 1989, è uscita l’antologia poetica El tiempo diferente e negli Stati Uniti la raccolta Selected Poems 1967-1994 (2002). Tra i numerosi premi vinti, ricordiamo il San Pellegrino, il Frascati, il Mario Luzi, il Ceppo Pistoia, il Tirinnanzi, il Camaiore e il Penne. È il presidente del Centro mondiale della poesia e della cultura “Giacomo Leopardi” di Recanati.