Jacopo Curi – Un inedito

Notte preistorica, superficie stagnante.
Un nodo si scioglie, il semaforo lampeggia
la terra completa un giro. Quanto pesa
adesso un pensiero, quanto fa rumore
un rumore improvviso.

Non sapevamo che avremmo dimenticato
che tutto sarebbe divenuto inaccessibile.
Almeno si può scegliere di non rimuovere
i contorni di una somiglianza, le frenate
del sangue: quando da piccoli giocavamo
a nascondino accucciati dietro un muretto,
quando c’eravamo nello stesso luogo
puntuali ogni mattina, quando dicevi
mai e per sempre ciò che non è stato.

Nessun ricordo sostiene la nitidezza
di una vista di tetti rossi, realmente rossi
di colline verdi, realmente verdi
ma c’è un più occulto vedere
di cui soli si è i testimoni:
l’aver visto, il voler vedere ancora.


Jacopo Curi (1990) vive in provincia di Macerata ed è docente di lettere. Collabora con le associazioni culturali “Versante” (anche come giurato del Premio “Poesia Onesta”) e “Umanieventi” e si occupa di critica letteraria nelle redazioni di Poesia del nostro tempo e Nuova Ciminiera. Con F. M. Serpilli ha curato Poeti neodialettali marchigiani (Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, 2018). Nel 2019 ha pubblicato L’immagine accanto (Arcipelago itaca). Suoi testi sono apparsi anche su blog, riviste e nell’antologia Abitare la parola. Poeti nati negli Anni Novanta (Ladolfi, 2019) di E. Rimolo e G. Ibello.

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